Regina delle Amazzoni

«Guerriera ardita,
che succinta, e ristretta in fregio d’oro
l’adusta mamma, ardente e furiosa
tra mille e mille, ancor che donna e vergine,
di qual sia cavalier non teme intoppo.»

Publio Virgilio Marone

Guerriera, ardita, succinta, ardente, furiosa e, soprattutto, donna! Sono aggettivi che mi appartengono pienamente. Vergine? Non direi proprio! Anzi, come mi dice sempre mio marito, per essere diventata una così brava amazzone, di uccelli devo averne soddisfatti proprio tanti e infatti, parafrasando Virgilio: “di qual sia cavalier non temo intoppo.” Ciò non significa per forza aver avuto un numero alto di uomini diversi (per quanto mi ricordi, non ne ho avuti più di una ventina), bensì quante volte e in che modo lo si è preso nel corso della propria vita sessuale.

Come in ogni attività, arte o sport, nel sesso non è importante solo la pratica numerica e assidua, ma anche l’approccio, l’atteggiamento emotivo e l’ambizione con i quali ci si cimenta.

Ho il dono di essere molto ricettiva alle sensazioni e alle emozioni altrui, oltre ad avere la totale padronanza di ogni parte del mio corpo, anche in quelle zone che ai più potrebbero sembrare passive o prive di mobilità. Per via degli intensi allenamenti di danza, prima classica, poi moderna, ho il totale controllo dei miei muscoli vaginali, riuscendo a muoverli volontariamente in vari modi. Ciò mi conferisce un innegabile vantaggio nel potere e sapere soddisfare oltre ogni misura gli uomini che hanno la fortuna di scoparmi. Questo è anche il motivo per il quale noi ballerine siamo sempre state ambite dagli uomini, ma additate e reiette dalla maggior parte delle donne: perché noi abbiamo “quel qualcosa in più” che le loro donne non hanno.

A proposito di approccio e atteggiamento emotivo: per me il sesso è sempre stato grande gioia, curiosità e fantasia. Non riesco nemmeno ad immaginare come molte persone lo riescano ad associare ad elementi negativi come tabù, peccato, vergogna, pudore. Già dopo le mie prime esperienze, gli uomini incominciarono a dirmi che ero brava a letto, quindi in me si aggiunse anche il senso di positivo orgoglio, per cui, ogni volta che faccio venire un uomo, provo una grande felicità e non do mai e poi mai per scontato che lui abbia raggiunto l’orgasmo a prescindere dalle mie capacità. Questa è la mia ambizione nel sesso: soddisfare il mio uomo nel modo più profondo e gratificante possibile e renderlo felice. Posso anche vantarmi di dire che ogni, dico ogni, uomo con me ha raggiunto l’orgasmo e non c’è mai stata volta che ognuno non sia venuto, qualsiasi sia stata la pratica che gli ho fatto. Non vorrei essere giudicata presuntuosa, ma penso che questo sia un record che appartiene a ben poche donne.

Questa introduzione era essenziale per delineare il mio carattere e il mio rapporto con il sesso. Altri dettagli su di me, sulla mia vita e sul mio aspetto fisico li apprenderete man mano leggerete i vari episodi narrati in questo libro.

Per descrivere quali sono le pratiche che fanno di una donna una Regina delle Amazzoni, ho pensato che non ci fosse niente di meglio che registrarle in diretta tramite l’assistente vocale. Per cui mi avvarrò della preziosa collaborazione di mio marito Manuel che sarà la mia “cavia”, sulla quale applicherò varie tecniche e delle quali riporterò dettagliatamente effetti e risultati.

Doverosa precisazione: fortunatamente non siamo tutti uguali, sia uomini che donne, per cui effetti, emozioni e sensazioni potrebbero essere differenti per ciascuno. Il mio invito è quello di partire con una buona base tecnica, un approccio positivo ed aperto a sperimentare, poi trovare le varianti che più si adattano ai propri gusti e a quelli del partner.

A seconda delle proprie voglie, attitudini e necessità, la posizione dell’amazzone (o della cavallerizza, oppure della cow girl) può essere presa in qualsiasi momento del vostro rapporto sessuale. Essendo la mia preferita e quella che mi provoca gli orgasmi più intensi e profondi, preferisco che sia l’ultima della scopata.

Intanto che il mio ometto si spoglia, voglio anche sottolineare che quanto sto per descrivervi lo sto facendo con mio marito e in condizioni ottimali: siamo su un morbido tappeto che ci consente comodità, spazio e un buon supporto ai nostri corpi. Se vi trovate a farlo su un materasso troppo morbido, su una sdraio in spiaggia o sui sedili di un’automobile, certi dettagli o certi approcci potrebbero essere difficili, specialmente per le ragazze meno atletiche o meno predisposte.

Ora che Manuel è pronto, sdraiato con il suo bel pisellone duro che punta al cielo, mi avvicino a lui e posiziono i miei piedi all’altezza delle sue anche. In questo modo gli sto offrendo una splendida visione di me: gli sembro oltremodo alta, ha la piena visione del mio sesso, del mio seno e del mio viso. Trasmetto una sensazione di dominazione che stempero con un sorriso radioso e il mio sguardo scintillante pieno di amore. Sono già bella lubrificata in quanto sono eccitatissima ma, se ne avete necessità, non esitate ad applicarvi un gel lubrificante specifico: vi si aprirà un mondo.

Al mio partner piace tantissimo questa fase, così indugio ancora un po’ prima di abbassarmi su di lui. Quando lo reputo il momento giusto, inizio a scendere piegando le gambe che, nella discesa, si divaricheranno naturalmente, predisponendo l’ingresso della vagina ad accogliere l’ambito e turgido scettro. Con l’esperienza, la maggior parte delle aspiranti Regine imparerà a mirare il pisello e ad introdurlo senza necessità di toccarlo con le mani. Ciò vi farà apparire molto brave sin dall’inizio.

Quando avrete raggiunto il contatto tra le piccole labbra ed il glande, anche se siete super arrapate, non affrettate la penetrazione. Trattenete il glande tra le labbra della vagina, magari fate qualche piccolo movimento rotatorio con il bacino: lo farete impazzire dal desiderio. Sono consapevole che ciò implica un discreto sforzo dei muscoli delle vostre gambe. Se indossate delle scarpe con il tacco un po’ alto sarete sicuramente facilitate.

Ora mi abbasso di più, facendo scorrere lentamente il membro dentro di me. Io riesco ad accogliere anche quelli di ragguardevoli dimensioni, però dovete stare attente che se il vostro partner lo avesse eccessivamente lungo per le vostre possibilità, in questa posizione potreste rischiare che la punta vada ad urtare l’utero, provocandovi notevole dolore e distruggendo la magia del momento.

Adesso mi è entrato tutto e sono completamente impalata: mi sento piena di cazzo! I miei glutei sono appoggiati sopra le sue palle e le mie ginocchia sono quasi all’altezza delle mie spalle. Lui non riesce a distogliere lo sguardo dal mio sesso.

Inizio a muovermi in su e in giù. Oltre alle sensazioni che provoco sul suo pisello, ciò gli permette di vederlo che sprofonda dentro di me.

Grazie alla resistenza di mio marito, posso permettermi di proseguire ancora per diversi minuti in questo modo, aggiungendo al movimento verticale anche quello rotatorio del bacino, con raggio più o meno ampio.

Oh, mi sa che ho parlato un po’ troppo presto a proposito della resistenza del mio partner: “Come dici amore? Devi venire? Di già? Ma siamo appena all’inizio della lezione! Ok amore, nessun problema. Dai porcello vieni, riempimi di sperma, dai, così, ahhh, sììì… dai, spruzza che vengo anche io… ahh. Cazzoooo… che sborrata… ahhh…”

Qualche istante per riprendermi.

Vorrete scusarci, ma capita quasi sempre che, mentre scriviamo un racconto, la voglia prenda il sopravvento su qualsiasi intenzione e ci lasciamo andare alla nostra passione. Come vedete, non solo lui ha resistito poco (era bello pieno, poverino), ma anche io non sono durata molto. Per quanto mi riguarda è normale: avere l’idea di essere osservata o ascoltata mentre faccio sesso mi eccita da morire.

Ora mio marito ed io andiamo a pulirci da tutto questo impiastramento, poi magari continuiamo la lezione.

Ci siamo presi un giorno di pausa prima di riprendere; dato che i nostri orgasmi sono stati molto intensi, avevamo bisogno di recuperare l’arrapamento.

Continuiamo da dove eravamo rimasti.

Anche per le più atletiche, lo sforzo sulle gambe richiesto dalla posizione prima descritta può diventare insostenibile dopo diversi minuti, per cui non aspettate di essere stremate e di averle doloranti prima di mettervi più comode.

Abbassate le gambe fino a quando le vostre ginocchia toccano la superficie di appoggio e i vostri polpacci siano a fianco delle cosce del vostro partner. Potete scegliere se rimanere per un po’ con il busto eretto continuando a dominarlo, oppure abbassarvi fino a che il vostro busto non sia completamente a contatto con quello di lui.

Questa la prediligo perché così sento il calore del suo corpo, riesco a baciarlo e a sussurrargli qualche dolcezza o porcellaggine a seconda di come mi sento. Inoltre posso avere maggiore controllo sui miei muscoli interni e quindi a gestire meglio l’intensità e i tempi della scopata.

Se desiderate una penetrazione più profonda, potete portare più in avanti le vostre ginocchia, fino a quando non siano più o meno a fianco delle sue costole. In questo modo vi troverete più sedute su di lui e il pisello ben piantato dentro di voi.

La variante molto interessante, attraverso la quale ve lo sentirete veramente bene e che infonderà nel vostro lui la convinzione che siete una amazzone con i fiocchi, consiste nel portare i vostri polpacci a sovrapporsi alle sue gambe, se riuscite al di sopra delle sue ginocchia o addirittura le vostre caviglie più su possibile lungo le sue cosce, idealmente fino a che il vostro corpo e le gambe piegate assumano la forma di una perfetta T. In questo modo, lavorando bene con i muscoli delle vostre cosce, riuscirete a dargli delle pompate micidiali, dato che le loro contrazioni si rifletteranno automaticamente sui vostri muscoli vaginali, anche se non avete un allenamento specifico. Consiglio di conservare questa variante per la fase dell’orgasmo. Se lo farete venire mentre siete in questa posizione, ed è molto facile che ciò avvenga, oltre a soddisfarlo oltremodo sentirete le spruzzate di sperma arrivarvi direttamente nell’utero, perciò è molto consigliata anche per chi vuole diventare mamma.

Qualsiasi sia la posizione o la variante che preferite, è comunque essenziale continuare a captare i segnali che provengono da lui: il ritmo del suo respiro, le vibrazioni del suo pisello e la sua durezza, in modo da coordinarli con la vostra eccitazione.

Ricordate che la mia ambizione, che dovrebbe essere anche la vostra, è quella di raggiungere l’orgasmo simultaneamente, sempre che lo desideriate o che non abbiate in mente qualcosa di diverso per il prosieguo dell’amplesso.

Se intendete esplodere insieme nella posizione dell’amazzone, proseguite pompando a dovere il pisellone secondo quanto detto prima. Non dimenticate di alternare il su e giù con la rotazione del bacino, con movimenti più o meno ampi a seconda di come ve lo sentite dentro.

Potete aggiungere altri diversivi, ad esempio sfilarlo quasi completamente tenendo solo il glande tra le labbra della vostra vagina (come vi ho spiegato nella fase di pre-impalamento), anche qui ruotando leggermente il bacino, cercando ovviamente di non farlo uscire completamente.

Fate attenzione però che l’effetto ventosa prodotto dalle labbra della vagina sul glande potrebbe essere micidiale e portare il vostro uomo ad eiaculare molto velocemente. Come sta scritto sulle confezioni di molti prodotti: “Usare con moderazione”.

Quando vi sarete divertiti a sufficienza e avete voglia di orgasmo, scegliete la posizione e la variante che vi ha dato più sensazioni e più piacere, rimanendo sempre ben sintonizzate anche su quello che pensate sia piaciuto di più al vostro uomo. La gestione della sborrata del vostro lui è affare delicato, per le implicazioni che ne derivano (possibile gravidanza, a che punto siete nel raggiungimento del vostro piacere, etc.), per cui non mi sento di dare consigli in merito. Posso solo descrivervi ciò che faccio e che provo io quando il mio uomo ha bisogno di venire o che sono io a dover venire e voglio che lui venga insieme a me. Come dicevo prima di iniziare questa lezione, sono in grado di controllare volontariamente i miei muscoli vaginali, potendo quindi muoverli in vari modi. Volendo essere sincera, la prima volta che io e mio marito abbiamo fatto l’amore è rimasto molto impressionato e quasi spaventato. Disse che gli sembravo essere una aliena. Mi chiese: “Ma che cazzo hai lì dentro?”

“Il cazzo è il tuo, amore”, gli risposi. “Ciò che senti intorno sono i miei muscoli e sono il frutto di trent’anni di allenamenti di danza. Ti danno fastidio?” Ora non potrebbe più concepire di fare l’amore con una donna che non ha questa capacità.

Quando ero ragazza e qualche mia collega si lamentava della durezza dei nostri allenamenti, una delle nostre insegnanti ci ripeteva: “Non lamentatevi, ragazze. Oltre a diventare delle brave ballerine farete molto felici i vostri uomini!” Noi eravamo giovani, quasi tutte vergini e non capivamo cosa intendesse. Comprendemmo dopo il senso delle sue parole.

Questa digressione non vuole rappresentare un mio vanto ma è stata necessaria per far comprendere ai lettori come soddisfo il mio uomo quando è dentro di me.

Mio marito, quando sta per venire, mi chiede di dargli qualche “colpo di grazia”, al che inizio a fargli qualche giochetto con i muscoli che ho descritto. La sua sensazione è quella di ricevere anche un pompino, in quanto i movimenti gli provocano una sensazione di risucchio e di “leggero frullamento” simile ad una lingua. Non ricordo che lui abbia mai resistito più di un minuto o due a tale trattamento e, puntualmente, esplode dentro di me con quantità di sperma inaudite. Quei movimenti provocano anche a me l’orgasmo, per cui raggiungiamo l’apice del piacere in perfetta sincronia.

La sensibilità che ho sviluppato all’interno della mia vagina mi consente anche di percepire chiaramente le vibrazioni e le contrazioni interne del pene che precedono l’imminente orgasmo e anche le singole schizzate di seme che ne scaturiscono.

Voglio comunque ribadire che tutto ciò non è solo questione di esercizio fisico, ma richiede anche un lungo percorso di auto-conoscenza al di là dei sentimenti, della passione e della libidine.

Per questo motivo leggerete spesso nei miei racconti, dopo la descrizione di un mio orgasmo, frasi del tipo: “…ripresi il controllo della mia mente…” oppure “…la mia mente volava…” perché ricordate che il vero orgasmo, quello che vi segna e dà significato al rapporto sessuale, è quello della mente, che prima parte dal centro del vostro cervello e poi arriva alla vagina, non il contrario.

Ora vi lascio ai racconti di episodi che ho vissuto, da sola, con mio marito e con altre coppie, augurandomi di infondervi la stessa felicità e le stesse emozioni che ho provato io nel viverle.

Nel frattempo, soddisferò il mio amore che è ancora qui, sotto di me, ad ascoltarmi pazientemente con il pisello duro che ha assoluta necessità di ricevere un meritato quanto principesco trattamento.

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