Un pomeriggio a casa di Nora
Un pomeriggio a casa di Nora: Monica e Manuel raccontano il loro trasgressivo incontro con la bellissima Nora Drake, protagonista del romanzo “Nora, una donna al comando”.
Sorpresi e molto felici del grande successo che sta ottenendo il nostro nuovo romanzo “Nora, una donna al comando”, decidiamo di intervistare la protagonista, Nora Drake, per conoscerla meglio e capire perché il suo personaggio desta tanto interesse e profonda curiosità nei lettori.
Di lei sappiamo già molte cose che ha narrato nel libro, ma riteniamo, con assoluta certezza, che possa fornirci altri dettagli sulla sua vita e che abbia una personalità ben più articolata di quanto non abbia voluto far trasparire nel suo scritto.
La contattiamo inviandole un’e-mail, alla quale risponde dopo nemmeno un’ora. Dice di essere molto lusingata dalla nostra richiesta e ci propone di incontrarla, entro pochi giorni, nella sua abitazione che scopriamo essere a breve distanza da casa nostra.
L’appuntamento è nel primo pomeriggio di una calda giornata estiva. La sua dimora è immersa nelle campagne della bassa comasca, dove il territorio inizia ad alzarsi con le prime, dolci colline che preludono alle Prealpi, ad un tiro di schioppo dal ritiro dell’Inter.
Monica ed io arriviamo puntuali all’indirizzo che ci ha indicato. Parcheggiamo davanti all’ingresso principale della splendida villa, circondata da un grandissimo giardino. Già da fuori, la proprietà denota un’incredibile classe e una sobria, ma molto marcata eleganza.
Sto per premere il pulsante del citofono e mi rendo conto di avere il cuore che batte a mille, quasi fossi un fidanzato alla prima uscita con la ragazza.
Faccio un respiro profondo, prendo coraggio e premo il pulsante. Trascorrono interminabili istanti, poi sento rispondere una voce femminile, allegra, dal timbro dolce ma sicuro: “Buongiorno, benvenuti!”
Il cancello pedonale si apre automaticamente, permettendoci l’accesso al lungo vialetto che percorriamo ammirando la perfezione con la quale sono curate le piante, le siepi e i fiori.
Non possiamo non notare le due automobili parcheggiate poco distante l’ingresso del garage. Una è la mitica Bentley Continental GT cabrio, blu navy, che è stata donata a Nora dallo sceicco a Dubai, quando le fece la proposta di matrimonio che lei rifiutò, ma egli volle che la tenesse ugualmente. L’altra è la meravigliosa Lamborghini Aventador, “arancio del sole al tramonto”, che Nora ha raccontato essere di suo padre.
Vorremmo indugiare ancora ad osservare i due bolidi, ma Nora è sulla porta di casa e ci sta aspettando, per cui preferiamo non farla attendere.
Già ad una ventina di metri di distanza, notiamo il suo smagliante sorriso e lo scintillio dei suoi occhi. La sua solarità mi tranquillizza e il mio cuore riceve una motivazione per normalizzare il suo battito.
Quando giungiamo a pochi metri da lei, Monica ed io non possiamo fare a meno di guardarci, perché siamo esterrefatti, non solo dalla bellezza, anzi, dalla magnificenza del suo aspetto fisico, ma anche perché entrambi abbiamo percepito l’incredibile flusso energetico che Nora irradia attorno a sé.
Indossa una semplicissima tunica di un bianco abbagliante, lunga fino alle caviglie e abbastanza scollata, completamente aperta ai lati, chiusa solamente da due catenelle metalliche in prossimità dei fianchi. Non indossa biancheria intima. La sua quarta misura naturale di seno svetta prepotente attraverso la stoffa e si sorregge perfettamente, senza alcun ausilio.
Siamo ipnotizzati dalla visione di quella creatura che sembra non appartenere a questa Terra. Siamo rapiti dal suo sorriso, dai suoi occhi, dal suo viso e dell’imponenza della sua figura, e quasi non notiamo subito che ci sta porgendo la mano per farsela stingere.
L’immagine che ci offre è quella che appare sulla copertina del suo libro, praticamente “al naturale”. Nonostante il suo viso non sia perfetto, è ritenuta essere una delle donne più belle al mondo, forse perché non è una fredda e costruita “maschera” da rivista patinata, ma, come ella stessa dice, trasuda tutta la lussuria che permea il suo animo e che emerge da ogni pagina del suo romanzo.
Le stringo la mano e lei mi penetra letteralmente con lo sguardo: sembra quasi che mi abbia instillato una sonda, attraverso la quale ha effettuato una scansione istantanea del mio animo. Mi dà due baci sulla guancia, poi stringe la mano a Monica e noto che con lei fa la stessa cosa con gli occhi. Anche Monica riceve due baci. Ci invita ad entrare in casa, dicendoci allegra: “Vi faccio strada.”
Appena Nora si volta, Monica mi guarda ancora esterrefatta, quasi a chiedermi: “Ma questa, da quale pianeta arriva?”
La seguiamo. Il disimpegno d’ingresso della villa è grande quanto il salone di casa nostra.
Nora è scalza. Le sue lunghissime gambe le permettono ampie falcate e una camminata veloce ma rilassata. Non posso non notare che, ad ogni passo, rimangono completamente scoperte.
Durante tutto il tragitto, il mio sguardo viene rapito dall’ondeggiare dei suoi fianchi, in sincrone con il movimento della schiena, pienamente visibile dall’apertura posteriore della tunica, e dai suoi capelli, che si muovono come placide onde del mare sul bagnasciuga. La visione d’insieme offre un mix ineguagliabile e sconvolgente di regalità e sensualità.
Arriviamo al salone principale e Nora, senza voltarsi, fa un ampio e lento gesto con il braccio destro, quasi a volerci invitare ad ammirare la spettacolarità di quell’ambiente, enorme e luminoso, arredato con incredibile senso estetico e impreziosito da alcune sculture e soprammobili di design. Riconosco alcuni pregiatissimi vasi in vetro soffiato di Murano, realizzati da una notissima quanto esclusiva azienda artigianale, apprezzata in tutto il mondo.
Monica ed io non possiamo fare a meno di complimentarci con lei per quanto stiamo vedendo. Nora, senza fermarsi e senza dire nulla, si gira per un istante e ci sorride.
A circa metà del salone, voltiamo a sinistra, verso la sala da pranzo, anch’essa amplissima, in fondo alla quale un’enorme vetrata si apre per farci accedere al patio, prospicente alla grande piscina esterna.
Nora ci invita ad accomodarci su uno dei divani, mentre lei si siede su quello di fronte a noi, accavallando le splendide gambe con una grazia indescrivibile.
“Gradite bere qualcosa? Un caffè, un’acqua e menta, altro?” ci chiede, penetrandoci nuovamente con lo sguardo.
Ricordo bene un passo del libro dove, dopo aver fatto l’amore con Marcelus, Nora beve un’acqua e menta. Mi lascio influenzare dai suoi gusti e scelgo anch’io quella bevanda dissetante. Monica non si smentisce e opta per il caffè.
Nora prende il cellulare che è appoggiato sul tavolino che divide i nostri divani, fa un paio di ‘tap’ sul display, lo porta all’orecchio, attende la risposta dell’interlocutore, poi dice, sempre sorridendo: “Cortesemente, due acqua e menta e un caffè. Grazie.”
Monica esordisce nella conversazione, facendole i complimenti per la sua bellezza, rimarcando che non dimostra assolutamente i suoi quarantacinque anni, bensì gliene si potrebbero dare, al massimo, trenta o trentadue.
Nora la ringrazia compiaciuta, ricambiando i suoi complimenti. Apre un’agenda appoggiata poco distante, ne estrae una foto e ce la porge, spiegando: “Qui sono ritratta nel mio aspetto “ufficiale’, come mi mostro in pubblico, ai crocieristi, al mio equipaggio e a quasi tutto il resto del mondo.
Non voglio darvi la parvenza di essere una persona immodesta, ma potete ben comprendere perché la mia figura desti sconcerto e meraviglia, specialmente quando si apprende il ruolo che ho ricoperto, al comando di più di milleduecento persone. Ruolo al quale sono arrivata, anzitutto, con enormi sacrifici in termini di totale dedizione allo studio e conseguente annullamento di quasi tutto il mio tempo libero, fino ai trent’anni. Ma molti se lo dimenticano o preferiscono ignorarlo, pensando che la mia carriera sia dovuta al mio aspetto fisico o a qualche concessione sessuale a qualche pezzo grosso.”
Mentre osserviamo il ritratto nella foto, Monica ed io annuiamo, avendo ben presenti i suoi trascorsi accademici e sottolineando che due lauree in ingegneria non si prendono certo andando a letto con qualcuno.
Facciamo per restituirle la foto, ma ci prega di tenerla. Le chiediamo se possiamo inserirla a compendio dell’articolo nel nostro blog e lei acconsente molto volentieri.
Nora si rivolge nuovamente a mia moglie, informandosi su di lei e sul suo lavoro. Nel mentre, non mi scordo il dettaglio che Nora ha confessato ai suoi lettori di non aver perso la sua bisessualità, neppure dopo il matrimonio, e di avere ancora storie, sebbene estemporanee e in complicità con suo marito, con altre donne.
Vengo assalito da un senso di gelosia, frammisto ad una certa eccitazione, immaginandomi queste due dee che amoreggiano, baciandosi dolcemente.
L’arrivo della cameriera con le nostre bevande mi distoglie momentaneamente da tali pensieri.
Approfitto del diversivo per portare la conversazione sul motivo della nostra visita, così introduco il discorso, informandola che il libro sta riscuotendo un grandissimo successo e sono centinaia gli amici e i followers che ci subissano di domande e curiosità su di lei, anche se molte sono piuttosto spinte e morbose.
“Risponderò a qualsiasi domanda. Non ho segreti o pudori di nessun genere. Lo sapete.”
Lei sorride sempre e ha perennemente lo sguardo scintillante. Sembra che qualsiasi cosa la renda immensamente felice ed entusiasta, e nulla turbi la sua serenità d’animo, anche se so che, talvolta, riesce ad arrabbiarsi, e in misura notevole, come successe con il suo commissario di bordo, Mark Fresnel.
“Nora, prima di parlare di qualsiasi altra cosa, Monica ed io dobbiamo farti una confessione: dal giorno seguente la pubblicazione del libro, entrambi siamo stati pervasi da un’incredibile solitudine. Abbiamo vissuto lo stesso sentimento che provano due genitori che devono separarsi dalla propria figlia per un lungo periodo. Nei sei mesi durante i quali abbiamo lavorato al romanzo, non è passato giorno che non scrivessimo o non rileggessimo di te. Il tuo personaggio ci ha pervasi a tal punto da considerarti come nostra figlia, tant’è che anche la dedica esprime questo nostro sentire: ‘Alla nostra meravigliosa figlia, mai concepita, come avremmo voluto che fosse.’ ”
“Wow, Manuel. Sono veramente commossa dalle tue parole. So che molti scrittori vivono con trasporto il loro personaggio, ma non pensavo che questo coinvolgimento potesse essere così profondo e interessare due persone contemporaneamente.”
“Eppure, per noi è stato così ma, avendoti potuta incontrare oggi, diciamo che la nostra ansia da lontananza si è, almeno in parte, placata. Ma temo che, dopo che ci saremo salutati al termine di questa giornata, probabilmente saremo ancora più innamorati di te.” aggiunge Monica con mia grande sorpresa. Poi mi guarda, come a dire: “Lo so, amore, forse mi sono sbilanciata un po’ troppo, ma è ciò che provo. Perdonami.”
Nora non replica ma ci osserva, e nel suo sguardo riesco a percepire amore.
“Una delle maggiori curiosità riguarda la tua vita di tutti i giorni, dopo che hai lasciato il comando della LightStream. Nel libro racconti che, dopo due anni dal tuo matrimonio, tu e tuo marito avete avuto due gemelli e vi siete trasferiti qui, sia perché i bambini potessero frequentare più assiduamente i loro nonni e perché, in questo modo, tu ed Emanuele possiate avere i vostri spazi di coppia. A proposito: dove sono ora i bimbi e tuo marito?”
“I bambini sono all’asilo. Tra poco la babysitter andrà a prenderli e li porterà dai nonni. In serata, verranno a casa, giocherò un po’ con loro e darò loro da mangiare. Sono due piccole pesti, vivaci e intelligentissime, e mi danno un gran da fare. Purtroppo, devo dedicare una parte del mio tempo al lavoro e ad altri impegni, così non riesco ad essere sempre presente durante la loro giornata, anche se, nei fine settimana e in vacanza, sono tutta per loro.
Emanuele, invece, in questi giorni è a Miami. Anche lui ha mantenuto i rapporti lavorativi con la Compagnia e periodicamente è sulla LightStream, ad aggiornare ed implementare il sistema di intrattenimento del planetario, dove, in quella magnifica serata, ha definitivamente colpito il mio cuore e il mio spirito, e dove ci siamo baciati per la prima volta.”
“Come vivete la vostra quotidianità, quando non siete impegnati nel vostro lavoro?”
“Siamo una coppia e una famiglia normalissima. Non usciamo molto spesso e non abbiamo una vita mondana, ad eccezione di alcuni impegni ufficiali ai quali, soprattutto io, sono obbligata a presenziare.
Nonostante siano passati cinque anni dal termine del mio ruolo di comandante, non ho ancora completamente smaltito l’overdose di confusione e affollamento che ho dovuto sorbirmi per dieci, lunghi anni. Figuratevi che ho il totale rifiuto persino a fare un giro al centro commerciale. Così, quando non siamo in vacanza, trascorro, e trascorriamo, le giornate in quest’oasi di pace e serenità. Non sentiamo la necessità di altro, al di fuori di noi due.”
“Oltre a dedicare parte del tuo tempo al lavoro – ricordiamo che, oltre a fare la modella per diversi sponsor, sei ancora consulente della Compagnia, che ti affida la revisione di molti progetti e attività – come trascorri il tuo tempo libero? Hai degli hobby, delle passioni?”
“Oh, certamente! Anzi tutto, come sicuramente avrete letto, scrivo anche io racconti, erotici per la precisione, e anche con un certo successo. Poi, mi piace leggere, leggo moltissimo, e ascolto tantissima musica di tutti i generi. Poi, un’altra mia passione è rappresentata da questa casa, che richiede tanto tempo e cure per essere mantenuta come la vedete. Diciamo che, ora, è quasi come fosse la LightStream, anche se molto più in piccolo. Anche qui, ho del personale che sottende alle pulizie, alla manutenzione, etc. e io devo prendere in continuazione decisioni e impartire direttive. Come vedete, questo è il mio Karma: essere una donna al comando!”
Monica ed io scoppiamo a ridere, seguiti da Nora, che forse non si era resa subito conto della bontà della sua battuta.
“Veniamo ad una domanda un po’ più personale. Parlaci del rapporto con tuo marito. Vi siete incontrati in una circostanza del tutto casuale – ricordo ai lettori che lo avevi scambiato per un clandestino e lo avevi seguito per accertartene…”
Nora scoppia in una fragorosa risata, portandosi una mano sulla bocca per cercare di contenerla: “Scusatemi, ma ogni volta che ci ripenso, non posso fare a meno di riderne e pensare che, una delle pochissime volte che mi sono sbagliata a valutare una persona, quella persona me la sono addirittura sposata.”
“Davvero! È incredibile in quali modi bizzarri si manifesta il nostro destino.” replico io, poi proseguo: “Dicevamo: il vostro amore è scoppiato molto velocemente e, altrettanto velocemente, vi siete sposati e avete creato una famiglia. Oggi, a distanza di cinque anni da allora, hai ripensamenti? Rifaresti la tua scelta? Come vivete il vostro rapporto?”
“Emanuele è un uomo meraviglioso e nel libro ne ho descritte le non comuni, anzi, assolutamente uniche qualità. Te lo dice una che, di uomini, ne ha avuti più di duemila duecento, per cui penso di poter parlare a ragion veduta.
Non ho nessun ripensamento e rifarei immediatamente la mia scelta, senza riserve. Il nostro rapporto è di totale complicità, unicità di intenti e di pensieri. Siamo simbiotici e telepatici. Nonostante i rispettivi impegni lavorativi, riusciamo a ritagliarci i nostri spazi, senza mai un conflitto o un litigio.
Penso che dall’Universo abbiamo ricevuto un immenso dono che conserviamo come la cosa più preziosa.”
Mentre termina la sua risposta, realizzo che ciò che incanta di Nora non è solo la sua bellezza, ma anche la sua profonda spiritualità che emerge spesso nel suo romanzo. Probabilmente, è questo mix tra bellezza, trasgressività e spiritualità che rende il personaggio di Nora così affascinante e incredibilmente intrigante.
“Se posso permettermi, però, più che altro per soddisfare la curiosità di tanti lettori, vorrei approfondire il vostro rapporto di coppia. Cosa fate quando siete tu e lui? Di cosa parlate? Come trascorrete il tempo?”
“Facciamo l’amore quasi tutti i giorni!” esclama Nora divertita, poi prosegue: “Sì, è vero. Non ne abbiamo mai abbastanza. Quando non facciamo l’amore, gli faccio leggere i miei scritti e lui mi dà consigli e suggerimenti e fa alcune correzioni. Ci raccontiamo del nostro lavoro, ascoltiamo la musica, magari mentre siamo in piscina o facciamo il bagno nell’idromassaggio.
Ho scoperto il piacere del ballo, così, ogni tanto, mi porta in discoteca. Forse è l’unico posto dove sopporto ancora l’affollamento. Spesso, anche senza averlo pianificato, arriva a casa e mi propone un viaggio di qualche giorno. Sono le vacanze che più adoro: mi piace la sorpresa della proposta, l’essere catapultata in un altro luogo senza averci pensato, l’essere soli lui ed io in posti che non conosciamo ed esplorarli insieme.”
“Scendiamo ancora di più nel personale: com’è il sesso tra di voi?” domando secco, consapevole di averle posto una domanda molto intima. Monica mi lancia un’occhiataccia che fingo di ignorare, ma Nora la nota, così si rivolge a lei: “Tranquilla, cara. Domande di questo tipo non mi disturbano affatto. Anzi, sono maggiori occasioni per esprimere la mia felicità e la magia di quanto sto vivendo.”
Poi si rivolge nuovamente a me: “Le prime volte che abbiamo fatto sesso, dopo il nostro incontro, entrambi abbiamo preferito rimanere in una fase di ‘studio’. Ciascuno cercava di capire i gusti e le propensioni dell’altro, per cui, inizialmente, ci siamo un po’ trattenuti nell’esplicitare le nostre libidini particolari, i nostri feticismi e le ‘abilità’ che i nostri trascorsi, specialmente i miei, ci hanno portato ad avere.
Penso che entrambi percepivamo un reciproco e profondo rispetto e, in più, ci piacevamo così tanto da voler apparire al meglio agli occhi dell’altro. Ma, dopo le prime tre o quattro volte, sono stata io a ‘rompere il ghiaccio’ e, giocosamente, gli ho confessato alcuni miei trascorsi sessuali. Emanuele si è dimostrato molto aperto ad accettare i miei libertinaggi passati, così abbiamo potuto passare alla fase di totale apertura, lasciarci trasportare senza limiti dalla nostra spontaneità e manifestare tutte le nostre attitudini, i nostri desideri e le nostre fantasie.”
“Veramente fantastico,” interviene Monica, “io non avrei mai avuto il coraggio di raccontare il mio passato sessuale a Manuel, se non fosse stato lui a iniziare ad interessarsene, dopo dieci anni che eravamo sposati. Ho sempre opposto una certa ritrosia a raccontargli e, solo ultimamente, mi sto lasciando un po’ andare…”
“Vedi, cara, ognuno ha la propria concezione di complicità e la propria visione della coppia. Dal mio punto di vista, l’amore è totalizzante. In quarant’anni, non avevo mai avuto un rapporto, non dico stabile, ma nemmeno prolungato con una persona. Non sono mai stata fidanzata e si contano sulle dita di una mano le volte che sono uscita con una persona per più di una volta. Capisci che, quando ho incontrato Emanuele e mi sono innamorata di lui, ho sentito la necessità di donarmi a lui totalmente, compresi i miei pensieri più reconditi e i miei segreti più intimi.”
“C’è qualche segreto veramente intimo che non hai narrato nel libro?” le chiedo, sperando di ricavare ancora qualche dettaglio inedito della sua vita.
“Mah, così a freddo non saprei dirti. Forse, non ho detto che mi ricordo quasi tutti i volti degli uomini e delle donne con i quali ho fatto sesso e anche le rispettive occasioni e circostanze. Nel libro, penso di aver raccontato veramente tutto della mia sfrenata sessualità, dell’attrazione sessuale per mio padre, per la curiosità di tutto ciò che è sesso e, non da ultime, delle trasgressioni che, anche dopo sposata, mio marito ed io ci concediamo.”
“Se ne hai voglia, parlacene un po’ più approfonditamente…”
“Con piacere. Anche Emanuele ha un’indole molto libertina. Dopo avergli raccontato un po’ dei miei trascorsi intimi, non ha tardato a manifestarmi la sua curiosità di vedermi fare sesso con un altro uomo. Inizialmente la cosa non mi aveva stupito: la pratica del cuckoldismo è molto diffusa e più frequente di quanto non si pensi o se ne parli. Però, io vivevo questa sua curiosità con una sorta di gelosia al contrario. Non avrei mai voluto che lui potesse, neanche minimamente, soffrire della gelosia che sarebbe potuta derivare nel vedermi con un partner che non fosse lui. Così, dopo alcune sue proposte e rassicurazioni, decisi di accontentarlo.
Entrambi fummo molto soddisfatti da quell’esperienza, al di là del lato sessuale. Ci permise di comprendere ancora più profondamente i nostri sentimenti e superare, se mai ci fossero stati, l’attaccamento e il senso di possesso che nuocciono ad un sincero e sereno rapporto d’amore, quello con la ‘A’ maiuscola, intendo.
Noi ci apparteniamo spiritualmente e lo spirito necessita di libertà di esprimersi, altrimenti subentra il senso di costrizione, che è l’inizio della fine dell’idillio.”
Sia Monica che io rimaniamo parecchi secondi a riflettere su queste parole di Nora e, sebbene in maniera più limitata, almeno nel caso di Monica, le condividiamo pienamente.
“Nora, non è che ci racconteresti qualcuna delle vostre trasgressioni?” Monica mi lancia un’altra delle sue occhiate, con la quale manifesta in parte gelosia, in parte il suo disagio per un’altra mia domanda che a lei, probabilmente, pare troppo indiscreta.
“Guarda, possiamo fare una cosa: potrei passarvi molti racconti che ho già scritto ma non ancora pubblicato, per mancanza di tempo. Poi, vedete voi come gestirli. Magari si potrebbe iniziare una collaborazione, che ne direste?”
Monica e io ci guardiamo e, senza usare parole, ci comunichiamo con gli occhi che ci sembra una bella idea.
Nora intercetta il nostro scambio di sguardi e dice: “Molto bene! Sono veramente felice che la mia proposta vi piaccia.” Poi, portandosi le mani nei capelli e scuotendo la fluente chioma dorata, aggiunge, sempre sorridente: “Parlare di queste cose mi ha fatto venire un gran caldo. Cosa ne direste di un bel tuffo in piscina?”
Monica è molto allettata dalla proposta di una nuotata. Io potrei anche farne a meno ma, sapendo che mia moglie non accetterebbe mai se non ci andassi anche io, acconsento. Però, dato che sono una persona molto pratica, mi chiedo come avremmo fatto per i costumi da bagno che non avevamo.
La nostra ospite si alza dal divano e si dirige verso la vasca. Rimaniamo ad osservarla fino a quando non si ferma in prossimità del bordo rimanendo di spalle, si volta verso di noi e, con una certa malizia nello sguardo, dice: “Non vi formalizzate, vero?” Quindi, sposta le spalline dell’abito che, in un istante, cade ai suoi piedi, lasciandola completamente nuda.
Il suo corpo statuario e intensamente abbronzato splende sotto il sole. Quella visione dura pochi istanti, perché Nora spicca un salto e si esibisce in un tuffo dallo stile magistrale. Scompare dalla nostra vista solo per pochi attimi, poi la vediamo nuotare rasente al fondo, fin quasi al lato opposto.
Quando riemerge, ci guarda e, con voce squillante e divertita, esclama: “Forza, cari! Si sta benissimo!”
Monica ed io ci togliamo velocemente gli abiti, ci prendiamo per mano e, non senza qualche imbarazzo, sebbene siamo praticanti del naturismo, ci dirigiamo verso la scalinata della vasca che scendiamo, sotto lo sguardo compiaciuto della nostra ospite.
Mentre entro in acqua, ho ancora davanti agli occhi l’immagine dello splendido fondoschiena di Nora e della sua intimità femminile, mostrataci con assoluta naturalezza, mentre si protendeva in avanti per tuffarsi.
Monica inizia subito a nuotare e si dirige verso di lei. Io preferisco ‘acclimatarmi’ qualche istante e rimango un po’ distante da loro, osservando l’esterno della villa da quella prospettiva, per me inedita.
La piscina è molto grande, tanto che, essendo sul lato opposto al loro, non sento cosa si dicono, ma le due ragazze sembrano essere entrate subito in confidenza, complice forse la comune passione per l’acqua e per il nuoto.
Le guardo mentre ridono e parlano, come se fossero amiche da decenni, quindi decido di rimanere un po’ in disparte.
Ad un certo punto, noto che Nora dà una veloce carezza ai capelli di Monica, poi sposta la mano sul suo viso e le sfiora teneramente una guancia. Monica continua a sorriderle e la guarda fissa negli occhi, con aria frammista di complicità con un po’ di incertezza e disorientamento. Conosco quello sguardo: lo fa quando sta cercando di capire le intenzioni di chi le sta di fronte.
Nora si sposta in direzione di uno dei bordi della vasca e invita Monica a seguirla. Arrivate in prossimità della parete della piscina, Nora fa in modo che Monica ci si appoggi, poi iniziano nuovamente a parlare e a ridere, proseguendo per parecchi istanti.
Ad un tratto, si voltano entrambe verso di me, mi sorridono e continuano a sghignazzare, sembrandomi molto allusive. Nora mi manda un bacio con la mano, poi si volta verso Monica e gliela porta al mento, si avvicina al suo volto e… Cazzo! Nora incolla le sue labbra a quelle di Monica che rimane qualche secondo immobile, poi contraccambia il bacio molto passionalmente.
Ora, le due veneri stanno limonando di brutto. Non posso non notare l’avidità con la quale le loro bocche rimangono incollate e le loro lingue frullano l’una attorno all’altra. Monica, quasi a voler evitare che Nora si stacchi o si allontani, appoggia le mani sui suoi avambracci, trattenendola a sé.
Io sono letteralmente sorpreso nel vedere Monica, per la prima volta in assoluto, avere un comportamento sessuale nei confronti di un’altra donna. Mi aveva raccontato di quella volta con Valeria, a casa nostra, ma mai mi sarei aspettato che sarebbe accaduto di nuovo, per di più con me presente.
L’acqua cristallina e quasi immobile mi permette di scorgere le mani di Nora appoggiate sulle natiche di Monica e i loro pubi a stretto contatto.
Rimangono così per parecchi minuti, poi si staccano per uscire dalla vasca. Monica si volta direttamente verso la scalinata, senza guardarmi. Nora la segue ma, prima di muoversi, mi lancia un’occhiata maliziosa, quasi di sfida. Le sorrido, rimanendo ad osservarla, quasi certo di cosa sarebbe accaduto da lì a poco.
Nora raggiunge Monica sulla zona prendisole, recupera il materassino che ricopre uno dei lettini prendisole, lo appoggia a terra e invita mia moglie a sdraiarcisi. Poi, ne prende un altro, lo posiziona a lato e ci si sdraia anche lei, iniziando immediatamente ad accarezzare un fianco di Monica che è appoggiata sull’altro, dandomi le spalle.
Dalla mia posizione, non riesco a vedere i loro volti, nascosti dalla schiena di Monica, ma immagino che abbiano ripreso a baciarsi. Decido di spostarmi di un po’, in modo da non perdermi nessun dettaglio dell’intrigante momento saffico tra due dee della bellezza e della lussuria.
Non faccio in tempo a muovermi che vedo Nora far mettere Monica supina e la sua mano che inizia ad accarezzarla, prima sul ventre, per poi salire verso le sue tette, prendendo a pastrugnarle delicatamente, stuzzicandole i capezzoli.
Nora sta letteralmente travolgendo di baci mia moglie, che sembra aver perso ogni sua ritrosia al rapporto lesbico. La comprendo perfettamente: come si potrebbe resistere all’irruente marea di libidine che emana Nora?
Monica prende ad accarezzare i prosperosi seni della sua amante, poi sposta una mano sulla sua schiena, invitandola a salire sopra di lei. Nora non esita. Porta una sua gamba in mezzo a quelle di Monica che lei piega. Sicuramente, sta sentendo la pressione della coscia di Nora contro la sua vulva, perché la vedo che ha iniziato a muovere il bacino su e giù per sfregargliela contro.
In quella posizione, il culo di Nora mi appare in tutto il suo splendore e, per pochi istanti, riesco a notare la sua passera già piuttosto eccitata. Per pochi istanti, dicevo, in quanto, subito dopo, la mano inconfondibile di Monica si insinua tra le cosce di Nora e va a stringerle il sesso con tutte le dita.
E brava Monica! Mi stai propinando incredibili sferzate di gelosia e di libidine. Sono contento per te, perché ti stai godendo qualcosa che hai sempre voluto sfuggire, mentre in molte occasioni ti ho detto che il desiderio saffico è latente in te.
Visibilmente eccitata dalla dolce e sapiente masturbazione, Nora si stacca dalla sua bocca, si sposta verso il basso e incolla le labbra alla passera di Monica. Lei divarica le gambe in spaccata e le offre generosamente il suo sesso che inizia a riceve le ampie e prolungate lappate di Nora.
In men che non si dica, Monica raggiunge l’orgasmo. La vedo che spalanca la bocca, reclina la testa indietro e afferra i bordi del materassino. Chiude leggermente le gambe, porta le sue cosce ad aderire al suo busto, poi spara un’enorme squirtata che raggiunge Nora in pieno volto.
Nora non si scompone, anzi, spalanca anche lei la bocca e beve, quanto più riesce, la spruzzata di Monica.
Una cosa del genere non l’avevo vista nemmeno nei film porno!
Le due si sorridono. Monica è evidentemente devastata dall’intenso orgasmo. Si porta una mano sugli occhi, mentre attende che gli ultimi spasimi di piacere si plachino.
Nora aspetta pazientemente che l’amica riprenda fiato, poi si alza in piedi, si sposta in corrispondenza della testa di Monica e ci si cala sopra.
Ora Monica ha la vulva di Nora in prossimità della sua bocca. Porta le mani sui glutei della sua amante e la fa avvicinare maggiormente, iniziando a leccarla avidamente.
Per essere appena alla sua seconda esperienza, Monica dimostra un’eccezionale abilità nel dare piacere ad un’altra donna.
Nora tiene gli occhi chiusi, mentre muove leggermente il bacino in senso rotatorio. Ogni tanto, vedo la sua lingua che guizza tra le sue labbra, fino a quando anche lei non riesce a tenerle più chiuse, tanto è il godimento che sta provando.
Un sonoro “Ahhh” esce dalla sua bocca. L’orgasmo la sta inondando. Porta una mano tra i capelli di Monica, a volerla trattenere incollata fino alla fine.
Infine, si stacca da mia moglie e crolla al suo fianco con le gambe ancora divaricate. Vedo il suo busto e il suo seno che sobbalzano, impegnati ad assecondare la respirazione intensa e profonda, necessaria a riprendersi dopo una goduta del genere.
Approfitto della loro inerzia per uscire dall’acqua e andare a sedermi sul bordo, continuando ad osservare le due Veneri aliene, rimaste a crogiolarsi al sole, mentre inseguono le proprie menti che ancora stanno viaggiando negli spazi interstellari del piacere che si sono donate reciprocamente.
Passano diversi minuti, poi Monica cambia posizione, mettendosi a pancia in giù. Deve aver detto qualcosa a Nora. Lei le risponde, poi si mette seduta, si dà una sistemata ai capelli e si alza in piedi.
Mi vede seduto dalla parte opposta della vasca e, sempre completamente nuda, si dirige verso di me. Mi passa vicino senza fermarsi, mi da una carezza ai capelli e mi dice: “Torno subito.” Mi volto e la seguo con lo sguardo. Prosegue verso il pergolato, lo attraversa, poi entra in casa.
In sala da pranzo, incrocia la cameriera che si ferma per cederle il passo. Anche lei resta immobile a guardarla, fino a quando Nora non scompare dalla nostra vista.
Metto i piedi nell’acqua e li sbatto un pochino, per fare un po’ di rumore, cercando di attirare l’attenzione di Monica che, però, resta voltata e immobile sul lato opposto.
Non ho idea di cosa stia passandole per la mente in quegli istanti: forse è solo rilassata e si sta godendo il sole, come fa quasi tutti i giorni estivi nella piscina di casa nostra. Forse è rimasta turbata per quello che è appena successo tra lei e Nora, forse ha timore di guardarmi o che la giudichi.
Assorto in questi pensieri, mi ritrovo Nora che si è seduta a terra, dietro di me, e ha infilato le sue gambe esternamente alle mie. Mi abbraccia da dietro e mi accarezza il petto. Sento i suoi lunghi capelli che mi avvolgono la schiena, mi dà un bacio sul collo e poi un leggero morso sul deltoide. Entrambi mi provocano una scossa elettrica che mi percorre la spina dorsale.
“A cosa stai pensando?” mi chiede con voce dolcissima, parlandomi vicino all’orecchio.
“A mia moglie, a quanto è appena successo e a come potrebbe sentirsi in questo momento…” rispondo, continuando a guardare Monica laggiù.
“Tranquillo. Sta benissimo. Non è assolutamente turbata, anzi. Quando le ho chiesto se le sarebbe dispiaciuto che avessi un contatto sessuale con te, mi ha risposto che, per lei, non sarebbe assolutamente stato un problema. Mi ha pregata di riferirtelo, così che tu possa godere serenamente questo momento, anche se lei preferisce non guardarci.”
“Posso farti un’altra domanda, per l’intervista?”
“Ma certo! Ti ho già detto che puoi domandarmi qualsiasi cosa, in qualsiasi momento.”
“Ciò che volevo chiederti è questo: come ci si sente ad essere una bellezza straordinaria, veramente fuori dal comune, al limite del soprannaturale? Come la gestisci nei rapporti con gli altri?”
“Come ho scritto nel libro, so come usare il mio fascino con gli uomini. Sono sempre stata consapevole della sua potenza e ne ho sempre approfittato. Però, non sono mai scesa al compromesso sessuale. Non mi sono mai concessa per ottenere favori o qualsiasi altra cosa. Questo posso giurartelo sulla vita dei miei figli.
Se gli uomini mi fanno concessioni o diventano più malleabili perché sperano, o si lasciano abbindolare dall’aspetto fisico che associano alla facilità di costumi, io non ne ho nessuna colpa. È la Natura che ha deciso così e, in fondo, è il motore che fa girare la società umana, fin dalla notte dei tempi.
Come ci si sente? Beh, indubbiamente, m’infonde una grande sicurezza, soprattutto perché sono consapevole che, dietro alla strafica stratosferica, c’è un grande cuore e un ancora più grande cervello.
Però, in alcuni frangenti, la bellezza provoca parecchie rotture di palle, ad esempio: pensi che, le rare volte che mi reco al centro commerciale, possa mostrarmi liberamente? Neanche per sogno! Sono costretta a mettermi un foulard in testa e gli occhialoni da sole, pena l’assedio totale da dover abbandonare il carrello e fuggire.
Vogliamo parlare del benzinaio giù in paese? Ebbene, non c’è volta che, quando vado a fare rifornimento, non mi voglia trattenere più del necessario. Con sempre gli stessi complimenti e le medesime domande, senza parlare delle prime volte, quando non sapeva che abitassi in zona, che si è permesso di offrirmi il pieno gratis, in cambio di un servizietto. Ti pare che una che gira con una Bentley e con una Lamborghini, abbia necessità di risparmiare duecento Euro e fare un pompino ad uno di sessantacinque anni, lordo di gasolio? Purtroppo, come dicevo prima, troppo spesso si associa la bellezza alla disponibilità.
Ho risposto alla tua domanda?”
“Certo, te ne sono grato e te ne saranno anche i tuoi ammiratori.”
Nora riprende a baciarmi la schiena e, dopo poche decine di secondi, mi accarezza per qualche istante una coscia, poi porta la sua mano più su e impugna il mio membro.
Mi volto indietro e trovo il suo viso a pochi centimetri dal mio. Il suo volto è reso ancora più splendido dallo sguardo di desiderio che vi traspare. Lascia intendere di avere una grande voglia di baciarmi ed io non mi faccio desiderare.
Il contatto col la sua bocca rovente fa in modo che il mio cervello non pensi più a niente, se non a lei e ai momenti totalizzanti che mi sta facendo vivere.
La sua mano mi masturba lentamente, mentre le nostre lingue si intrecciano. Senza dire nulla, mi fa capire che vuole cambiare posizione. Mi giro. Nel mentre, lei si distende a terra. Rimango tra le sue gambe che tiene piegate.
Resto ad osservare il suo splendido corpo e la sua intimità che mi sta offrendo generosamente.
Trovo molta difficoltà a togliere lo sguardo da quello spettacolo della natura, ma Nora, accarezzandosi l’ingresso del suo sesso, mi sollecita a dedicarmici.
Mi chino verso il suo fiore e conto gli istanti che mi separano dal suo contatto con la mia bocca. In quel momento impagabile, assaporo il gusto delizioso della sua intimità e metto in pratica le migliori tecniche che ho imparato, nella mia ultratrentennale esperienza, per dare piacere ad una donna.
Non mi perdonerei mai di non essere stato all’altezza delle aspettative di Nora, così, inebriato dagli ormoni femminili che sprigiona, guido la mia lingua tra le pieghe di quel roseo bocciolo che non tarda a dischiudere i suoi petali, rendendo palese il desiderio che sta permeando la dea che ho l’onore di adorare.
Al di là del suo Monte di Venere, riesco a vedere il suo volto: contrae e rilassa la sua mascella al ritmo delle mie profonde lappate.
Tiene gli occhi chiusi e cerco di non chiedermi quali siano i pensieri e le fantasie che stanno attraversando la mente di Nora.
D’un tratto li apre. Il suo sguardo è languido ma noto che non ha mai perso il suo tipico scintillio. Li richiude nuovamente, poi mi mette una mano tra i capelli. Sento il suo ventre che inizia a vibrare, poi quella vibrazione diventa rapidamente una sequenza di veloci sussulti.
Nora ha un potente orgasmo e io gioisco nell’essere stato così bravo a provocarglielo, togliendomi il dubbio se fossi stato capace di essere all’altezza di una donna del genere.
I fremiti del suo piacere non sono ancora terminati, ma Nora stringe con maggior forza i miei capelli per trascinarmi sopra di lei.
Quando il mio viso giunge sopra il suo, mi rendo conto di non aver mai visto uno sguardo più voluttuoso e colmo di desiderio. Le pupille che fanno capolino dalle sue palpebre socchiuse mi stanno implorando di darle ancora piacere.
Impugno il mio membro, gonfio all’inverosimile, e lo dirigo verso l’ingresso della sua vagina. Nora mi favorisce allargando maggiormente le sue gambe, fino a raggiungere una maestosa spaccata, resa ancora più spettacolare dalla loro inusitata lunghezza.
Entro in lei lentamente, cercando di trasmetterle tutta la dolcezza che provo e il mio senso di adorazione nei suoi confronti. Sento che rilascia i suoi muscoli vaginali per agevolarmi, poi, quando il mio membro è completamente accolto dal suo caldissimo anfratto, li sento stringersi nuovamente.
Capisco che vuole sentirsi piena e non indugio ad iniziare a pomparla con un certo vigore. Nora risponde immediatamente, muovendo sensualmente il suo bacino, accompagnando in sincrone gli affondi che sta ricevendo.
Arricchisco la mia azione, aggiungendo, alla penetrazione verticale, anche movimenti rotatori che mi permettono di stimolarle bene le pareti vaginali. Non devo però esagerare, perché sento che il progresso verso il limite della mia resistenza corre velocemente.
L’aumentare della frequenza e della profondità dei suoi sospiri mi rassicurano che anche a lei non manca molto ad arrivare al suo secondo orgasmo assieme a me. Il terzo in breve tempo, se contiamo quello che le ha procurato Monica poco prima.
“Io ci sono. Voglio che veniamo assieme.” Sono le uniche parole che Nora pronuncia durante il nostro amplesso che mi sembra quello di due teneri innamorati, piuttosto che di due focosi amanti.
Accelero gli affondi. Lei risponde contrapponendo i movimenti di bacino ai miei, per aumentare maggiormente l’intensità della scopata.
“Vengo, amore mio!” mi lascio sfuggire, pentendomi subito di non essere riuscito a controllare che mi uscissero quelle due ultime parole, forse un po’ troppo azzardate.
“Vieni, amore. Riempimi.” mi sussurra. Udire che ha ricambiato la parola ‘amore’ mi conforta, così mi lascio andare alla marea di piacere che mi sta travolgendo.
Sento lo sperma che mi si rimescola nelle palle, poi, senza che possa trattenerlo oltre, erutta in numerosi getti che inondano l’intimità di Nora. Raramente ho percepito una così intensa e repentina sensazione di svuotamento.
Nora mi abbraccia e mi tira a sé, fino a quando il mio busto non aderisce al suo. Inizia a baciarmi furiosamente su tutto il viso, mentre il suo ventre trasmette al mio le saettate di piacere di cui rimane preda per almeno un minuto.
Esausti, attendiamo abbracciati che i nostri sensi si plachino, almeno parzialmente. Abbiamo entrambi bisogno di respirare, così ruoto il mio corpo sul lato opposto del bordo della piscina, fino a quando non sono sdraiato al suo fianco.
La luce del sole è accecante, così chiudo gli occhi. Il mio cervello è combattuto se elaborare i mille pensieri e sensazioni che si stanno generando o abbandonarsi alla mente che sta volando, svuotata di tutto.
Del tutto inaspettatamente, sento la mano di Nora che tocca la mia e le sue dita che si stringono attorno al suo dorso.
Ricambio la stretta, sforzandomi ancora di non pensare a ciò che significhi e a cosa possa portare quanto abbiamo appena vissuto, mentre Monica è a ancora ad una quindicina di metri da noi, immobile, nella stessa posizione nella quale l’avevo vista l’ultima volta.
Innamorati anche tu di Nora e non perderti le sue avvincenti, trasgressive e super-erotiche avventure, narrate da lei stessa, senza censure e senza limiti, con 5 sue foto super sexy!
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